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Campi nomadi bruciati di notte. Cittadini italiani che festeggiano per strada di giorno.

Nel 2003 Rizzoli pubblicò il libro di Gian Antonio Stella, “L’Orda – Quando gli albanesi eravamo noi”. Ecco alcuni spezzoni tratti dai giornali stranieri d’epoca, che dipingevano l’immigrazione italiana:

USA 1986, American Protective Association: “Gli immigrati cattolici operano una sistematica occupazione dei posti di lavoro soppiantando in questi impieghi indesiderabili i protestanti e gli americani con i loro metodi da clan”

USA 1911, Reports of the Immigration Commission: “Noi protestiamo contro l’ingresso nel nostro Paese di persone i cui costumi e stili di vita abbassano gli standard di vita americani e il cui carattere, che appartiene a un ordine di intelligenza inferiore, rende impossibile conservare gli ideali più alti della moralità e della civiltà americana”

USA 1900, San Francisco Cronicle: “(Gli Italiani) hanno quell’aria di stupidità animale che si manifesta nelle pecore spinte di qua e di là quando sono troppo indolenzite e stanche per belare o protestare (…) Non serve a nulla discutere con questa classe ignorante (…) Il denaro è il loro Dio”

SVIZZERA, 1898, La Suisse: “Il quartiere di Spalen, a Bale, è diventato negli ultimi anni una vera colonia di operai italiani. La sera soprattutto, queste strade hanno un vero profumo di terrore transalpino (…) alcuni gruppi di italiani si assembrano in posti dove intralciano la circolazione e occasionalmente danno vita a risse che spesso finiscono a coltellate. Non ci sono misure da prendere, forse difficili ma urgenti, da parte della polizia degli stranieri?”

USA 1879, New York Times: “Tra i passeggeri di terza classe (…) c’erano ieri 200 italiani, che il sovraintendente Jackson definì la parte più lurida e miserabile di esseri umani mai sbarcati a Castle Garden”.

USA 1906, New York Times: “Lo sporco che li circonda, l’odore di muffa delle loro abitazioni umide è per loro piacevole e fa la loro felicità, come fossero in un appartamento lussuoso”.

AUSTRALIA 1890, Australian Workman: “(Gli italiani sono) briganti, fannulloni, lazzaroni, corrotti nell’anima e nel corpo. Se il boicottaggio vale a qualcosa, è in questo caso degli italiani che si deve applicare. Siamo certi che i nostri capitalisti non riceveranno beneficio alcuno dall’invasione di queste locuste”

Invece di bruciare i campi nomadi e sfogare scene di giubilo di fronte alle telecamere, bisognerebbe avere il coraggio di ricordare il passato, il nostro passato, per cercare di comprendere il presente e trovare giuste soluzioni.

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Il messaggio di Benedetto XVI all’AC

Il documento finale della XIII Assemblea Nazionale dell’AC

Il saluto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all’AC

La relazione di Luigi Alici per l’apertura della XIII Assemblea Nazionale

Altre informazioni su www.azionecattolica.it

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Camillo Ruini Giuliano Ferrara

Questa sera alle 20,30 su La7, il cardinale Camillo Ruini, vicario del Papa a Roma, è ospite della puntata di “Otto e Mezzo” condotta da Giuliano Ferrara e Ritanna Armeni.

Tema centrale la legge 194 e la moratoria sull’aborto promossa da Ferrara.

Il cardinale ha ammesso che “in Italia l’intervento della Chiesa ha un’efficacia maggiore rispetto a quanto avviene in altri Paesi più secolarizzati”, ma bisogna “sfatare l’idea che in Italia ci sia una maggior attenzione della Chiesa verso la politica interna rispetto ad altri Paesi”. La Chiesa, secondo il porporato, ha “il diritto-dovere della Chiesa a intervenire su questioni pubbliche. Oggi lo sviluppo tecnologico sta proponendo problemi etici drammatici anche a livello legislativo, di cui la Chiesa non può disinteressarsi”.

Riguardo alla legge 194 Ruini ha dichiarato che è’ una legge “intrinsecamente cattiva, che autorizza l’uccisione di un essere umano innocente. Ma esiste il gioco democratico: se una legge viene approvata dal Parlamento possiamo dire che non ci piace, che è ingiusta, ma non incitiamo alla rivolta”.

Ruini si è detto d’accordo con la proposta lanciata dal diretto de Il Foglio di una moratoria internazionale dell’aborto che l’Onu dovrebbe promuovere sulla falsariga di quella per la pena di morte. “Totalmente d’accordo. Credo che in Italia ci sia una piena convergenza tra le forze politiche. Non si può imporre l’aborto con una legge dello Stato”. Imporre?

Alla domanda di Ritanna Armeni sulla posizione della Chiesa contraria alla contraccezione Ruini ha precisato che ”è una scelta etica che attiene alla responsabilità nel rapporto tra uomo e donna. La Chiesa -ha spiegato- la propone ai cattolici senza pensare a una legge dello stato”.

Sul tema è interessante l’articolo di Gustavo Zagrebelsky “La moratoria sull’aborto ultima violenza alle donne” pubblicato oggi su Repubblica.

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