Essere cristiani nel mondo
Ai laici spettano propriamente, anche se non esclusivamente, gli impegni e le attività temporali. Quando essi, dunque, agiscono quali cittadini del mondo, sia individualmente sia associati, non solo rispetteranno le leggi proprie di ciascuna disciplina, ma si sforzeranno di acquistare una vera perizia in quei campi. Daranno volentieri la loro cooperazione a quanti mirano ad identiche finalità. Nel rispetto delle esigenze della fede e ripieni della sua forza, escogitino senza tregua nuove iniziative, ove occorra, e ne assicurino la realizzazione. Spetta alla loro coscienza, già convenientemente formata, di inscrivere la legge divina nella vita della città terrena. (Gaudium et Spes, n.4)
Ma i laici sono soprattutto chiamati a rendere presente ed operosa la Chiesa in quei luoghi e in quelle circostanze, in cui essa non può diventare sale della terra se non per loro mezzo. Così ogni laico, in virtù dei doni che gli sono stati fatti, è testimonio e insieme vivo strumento della stessa missione della Chiesa “secondo la misura del dono del Cristo” (Ef 4,7). (Lumen Gentium, n.33)
Il richiamo al Concilio fornisce l’ispirazione di fondo della riflessione sul tema della presenza cristiana nel mondo. Potrebbe essere utile, prima di affrontare alcune questioni aperte, partire da una analisi attualizzata dei cinque ambiti descritti nella parte II della Gaudium et Spes e definiti nel documento conciliare.
Alcuni problemi più urgenti:
Matrimonio e famiglia (famiglia e nuovi modelli culturali, la crisi della famiglia, i separati e i divorziati nella Chiesa, bamboccioni o impediti nelle scelte?, ecc…);
Cultura (annuncio evangelico e modernità, individualismo, relativismo e indifferenza religiosa, atei devoti e cristiani critici, la forza della comunicazione, ecc…);
Vita economico sociale (i nuovi lavori, flessibilità e precarietà, globalizzazione e localismi, il difficile patto fra le generazioni, il confronto e lo scontro fra le culture, sicurezza personale e rispetto fra le persone, ecc…);
Vita politica (la crisi dei grandi progetti, politica e antipolitica, la costruzione di una nuova classe politica, tensione ideale e progetti concreti, ecc…);
Solidarietà tra le nazioni e pace (il dramma mondiale della povertà, lo stile della sobrietà, costruire la pace, si può difendere la pace con le armi?, il difficile rapporto dell’uomo con l’ambiente, ecc…).
Abbiamo sempre bisogno di metterci in ascolto della Chiesa ed è doveroso che ci parli indicando la via da intraprendere. Ma abbiamo anche bisogno di una Chiesa che sappia valorizzare la fatica della laicità, del metodo difficile e delicato di ascolto e comprensione della società, di mediazione tra i nostri valori e le culture e punti di vista diversi. Una mediazione mai fine a se stessa, ma sempre orientata al bene comune e al bene possibile. Un confronto sempre più urgente e decisivo, nella fatica del dialogo e non dello scontro di culture, per l’edificazione di una casa che sia davvero comune a tutti quanti la abitano.
La prospettiva da cui muovere la riflessione potrebbe essere l’atteggiamento suggerito da Enzo Bianchi in un suo articolo, cioè quello dello stare in frontiera, ai margini, con l’atteggiamento biblico del nomade, pronti a gettare ponti con quel che sta di là ed oltre, senza cercare sicurezze effimere o garanzie non durature.
Per ciascuno degli ambiti elencati ci si può chiedere:
- Che cosa significa in quel contesto la presenza cristiana?
- Che cosa può fare la Chiesa (ed in particolare i laici) per annunciare la speranza?
- Che tipo di presenza è richiesto dalla fedeltà alla Parola e dalle necessità espresse dagli uomini e dalle donne di oggi?
- Quali strategie concrete attuare per rendere visibile la presenza?
- Come agire, oggi, in politica da cristiani aprendo e non chiudendo orizzonti di giustizia sociale, di crescita civile, di sviluppo sostenibile?
Due preoccupazioni di fondo:
- Come comunicare il più diffusamente possibile con la gente?
- Come far diventare popolare una riflessione che è frutto di una ristretta élite (culturale ma anche sociale…)?
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