(dal Corriere della Sera)
Carlo Maria Martini – Non so se sono sveglio o sto sognando. So che mi trovo completamente al buio, mentre un lento sciabordio mi fa pensare che sono su una barca che scivola via sull´acqua. Cerco a tastoni di stabilire meglio il luogo in cui mi trovo emi accorgo che vicino ame vi è un albero, forse l´albero maestro dell´imbarcazione. A poco a poco mi avvicino così da potermi aggrappare a esso con le mani, per avere un po´ di sicurezza e di stabilità nei sempre più frequenti moti della barca sulle onde. In questo tentativo incontro qualcosa che mi sembra come una mano d´uomo. Forse è un altro passeggero che sta cercando anche lui di appoggiarsi all´albero maestro. Non so chi sia, come non so io stesso come mi sia trovato su questa barca. Ma il tocco di quella mano mi dà fiducia: mi spingo avanti così da poterla stringere ed esprimere la mia solidarietà con qualcuno in quell´oscurità che mette i brividi. Vorrei anche tentare di dire qualcosa, pur non sapendo se il mio compagno di barca capisce l´italiano.
Ma nel frattempo lui inizia a farmi qualche breve domanda, a cui sono lieto di rispondere. Si tratta di una persona che non conoscevo, ma di cui avevo sentito parlare. Mi colpiva il suo interesse per me in quel momento difficile, in cui ciascuno avrebbe voglia di pensare solo a se stesso. Dialogando così nella notte fonda, in quel momento di incertezza e anche di pericolo si videro a poco a poco spuntare le prime luci dell´alba. Riconobbi il luogo in cui mi trovavo: eravamo noi due soli in barca. E usando alcuni remi che trovammo in fondo a essa, ci mettemmo a remare verso la riva, fermandoci ogni tanto per assaporare la tranquillità del lago. Ci siamo detti molte cose in quelle ore. È venuto chiaramente alla luce durante la conversazione che eravamo tanto diversi l´uno dall´altro. Ma ci rispettavamo come persone e ci amavamo come figli di Dio. Anche il fatto di trovarci sulla stessa barca ci permetteva di comprenderci e di accoglierci, così come eravamo. Tra le prime cose che ci siamo detti c´è naturalmente un poco di autopresentazione. Così ho appreso che il mio interlocutore aveva nientemeno che ottantanove anni, mentre io ne avevo ottantadue. Don Luigi Verzé (tale appresi poi essere il nome di colui che viaggiava con me) presentava la sua vita come quella di uno che aveva vissuto sessantuno anni di sacerdozio. (…)
Luigi Maria Verzé – Quanto è cambiata ora la valutazione etica ecclesiastica, rispetto a quella imposta ai tempi della mia infanzia. D´altra parte, poiché la moralità è imperativo categorico, la gente si fa una propria etica laica e la Chiesa resta con un´etica cristiana incongruente perché incondivisa dagli stessi devoti. Ricordo, per esempio, che nella mia visita alle favelas del Brasile frequentemente mi incontravo con povere donne senza marito con un bimbo in seno, un altro in braccio e una sfilza di altri che le seguivano, tutti prodotti di diversi mariti. Era giocoforza concludere che la pillola anticoncezionale andava consigliata e fornita. Il Brasile, totalmente cattolico fino agli anni Ottanta, ora è disseminato di chiese e chiesuole semicristiane, organizzate però sui bisogni anche spiccioli della gente. La Chiesa cattolica è troppo lontana dalla realtà, e le fiumane di gente, quando arriva il Papa, hanno più o meno il valore delle carnevalate e delle feste per la dea Iemanjà, l´antica Venere cui tutti, compreso il prefetto cristiano, gettano tributi floreali. La Chiesa, più che vivere, sopravvive sulle ossa degli eroici primi missionari. E poiché siamo in tema di morale pratica, che cosa dice, Eminente Padre, della negazione dei sacramenti a devotissimi divorziati? Io penso che anche ai sacerdoti dovrebbe essere presto tolto l´obbligo del celibato, poiché temo che per molti il celibato sia una finzione. E non sarebbe più vantaggioso che la consacrazione dei vescovi avvenisse su acclamazione del popolo di Dio, oggi così estraneo ai fatti della Chiesa? Forse non si è ancora maturi per tutto questo, ma Lei non crede che siano temi ai quali si dovrebbe pensare pregando lo Spirito?
Carlo Maria Martini – Oggi ci sono non poche prescrizioni e norme che non sempre vengono capite dal semplice fedele. Per questo, la Chiesa appare un po´ troppo lontana dalla realtà. Purtroppo sono d´accordo che le fiumane di gente che vanno a manifestazioni religiose non sempre le vivono con profondità. Occorre prepararle, e occorre dopo dare un seguito di riflessione nell´ambito della parrocchia o del gruppo. Non credo, però, che si possa dire che in Paesi come il Brasile, la Chiesa non vive ma sopravvive soltanto sulle ossa dei primi eroici missionari. La Chiesa vive là anche su gente semplice, umile, che fa il proprio dovere, che ama, che sa comprendere e perdonare. È questa la ricchezza delle nostre comunità. Tanti laici di queste nazioni e anche tanti laici vicino a noi sono seri e impegnati. Lei mi chiede che cosa penso della negazione dei sacramenti a devotissimi divorziati. Io mi so no rallegrato per la bontà con cui il Santo Padre ha tolto la scomunica ai quattro vescovi lefebvriani. Penso, però, con tanti altri, che ci sono moltissime persone nella Chiesa che soffrono perché si sentono emarginate e che bisognerebbe pensare anche a loro. E mi riferisco, in particolare, ai divorziati risposati. Non a tutti, perché non dobbiamo favorire la leggerezza e la superficialità, ma promuovere la fedeltà e la perseveranza.
Ma vi sono alcuni che oggi sono in stato irreversibile e incolpevole. Hanno magari assunto dei nuovi doveri verso i figli avuti dal secondo matrimonio, mentre non c´è nessun motivo per tornare indietro; anzi, non si troverebbe saggio questo comportamento. Ritengo che la Chiesa debba trovare soluzioni per queste persone. Ho detto spesso, e ripeto ai preti, che essi sono formati per costruire l´uomo nuovo secondo il Vangelo. Ma in realtà debbono poi occuparsi anche di mettere a posto ossa rotte e di salvare i naufraghi. Sono contento che la Chiesa mostri in alcuni casi benevolenza e mitezza, ma ritengo che dovrebbe averla verso tutte le persone che veramente la meritano. Sono, però, problemi che non può risolvere un semplice sacerdote e neppure un vescovo. Bisogna che tutta la Chiesa si metta a riflettere su questi casi e, guidata dal Papa, trovi una via di uscita. Dopo di ciò Lei affronta un problema molto importante, dicendo che ai sacerdoti andrebbe tolto l´obbligo del celibato. È una questione delicatissima. Io credo che il celibato sia un grande valore, che rimarrà sempre nella Chiesa: è un grande segno evangelico. Non per questo è necessario imporlo a tutti, e già nelle chiese orientali cattoliche non viene chiesto a tutti i sacerdoti. Vedo che alcuni vescovi propongono di dare il ministero presbiterale a uomini sposati che abbiano già una certa esperienza e maturità (viri probati). Non sarebbe, però, opportuno che fossero responsabili di una parrocchia, per evitare un ulteriore accrescimento del clericalismo. Mi pare molto più opportuno fare di questi preti legati alla parrocchia come un gruppo che opera a rotazione. Si tratta in ogni caso di un problema grave.
E credo che quando la Chiesa lo affronterà avrà davanti anni davvero difficili. Non mancheranno coloro che diranno di aver accettato il celibato unicamente per arrivare al sacerdozio. D´altra parte, sono certo che ci saranno sempre molti che sceglieranno la via celibataria. Perché i giovani sono idealisti e generosi. Inoltre ci sono nel mondo alcune situazioni particolarmente difficili, in alcuni continenti in particolare. Penso però che tocchi ai vescovi di quei Paesi fare presente queste situazioni e trovarne le soluzioni. Lei si domanda anche se non sarebbe più vantaggioso che la consacrazione dei vescovi avvenisse su acclamazione del popolo di Dio. L´elezione dei vescovi è sempre stato un problema difficile nella Chiesa. Nelle situazioni antiche in cui partecipava maggiormente il popolo, si verificavano litigi e molte divisioni. Oggi forse è stata portata troppo in alto loco. Mi ricordo che un canonista cardinale intervenne in una riunione per dire che non era giusto che la Santa Sede facesse due processi per la stessa persona: uno dovrebbe essere fatto in loco e il secondo dal Nunzio. Quanto alla partecipazione della gente, vi sono alcune diocesi in Svizzera e in Germania che lo fanno, ma è difficile dire che le cose vadano senz´altro meglio. In conclusione, si tratta di una realtà molto complessa. Però l´attuale modo di eleggere i vescovi deve essere migliorato. Sono temi sui quali si dovrebbe riflettere molto, e parlare anche di più. Nei sinodi qualcosa emergeva, ma poi non veniva mai approfondito. Il problema, però, esiste e deve potersi fare una discussione pubblica a questo proposito.
CARLO MARIA MARTINI e
LUIGI MARIA VERZÉ
19 maggio 2009
Commento del 20 maggio pubblicato su Corriere della Sera
Possiamo stare certi che il nuovo “mandato” del Card Martini sul Corriere delle Sera, creerà un’ulteriore frattura insanabile in seno alla Chiesa Cattolica. Speriamo papa Ratzinger prenda le distanze (magari con una scomunica) da chi parla a titolo personale. Chi non resta in comunione con la Chiesa, si pone tout court fuori!
OPINIONI LEGITTIMAMENTE DIFFERENTI
Alcune considerazioni:
1)Il Papa è infallibile solo nelle questioni dogmatiche (concilio Vaticano I.
2)Al di fuori di questo contesto TUTTI possono esprimere idee , concetti e pensieri che possono essere errati.
3)Siamo TUTTI Tempio dello Spirito Santo , e come tali dobbiamo rispettare noi stessi e i nostri simili (Ama il prossimo tuo…..)
4)La Chiesa è Madre e Maestra ! Ha ragione il Card.Martini ad affermare che la Chiesa deve prendere in considerazione tutte le situazioni difficili dell’Uomo contemporaneo , ma nel contempo non essere giudice di parte.
5)Il lettore che ha scritto il commento precedente , preferisce dunque , personaggi che da una parte dicono di amare la Chiesa , mentre dall’altra hanno un etica disdicevole?
6)Speriamo che papa Ratzinger e Magistero prendano le distanze da chi ha un comportamento moralmente discutibile e non cristiano anziché condannare sempre i più deboli.
Cordialità
hai ragione…concediamo la comunione ai divorziati, le pillole abortive alle adolescenti in calore, sostanza letali ai malati gravi ed ovviamente concediamo i diritti ai culattoni.
1) eviterei terminologie scorrette.
2) Cristo dice ai farisei nell’episodio dell’adultera :”chi è senza peccato scagli la prima pietra!” e all’adultera “qualcuno ti ha condannato ? vai e non peccare più!”
Cordialità
lei ha sempre più ragione…pensi a quant’è fessa la Chiesa, per cancellare i “peccati”, s’è inventata la confessione e pure l’inutile quarto comandameno della penitenza. stia tranquillo…riferirò io a Ratzinger che in rete ho conosciuto un teologo che la sa più lunga di 2 millenni di tradizione…
Mi sembra che chi pretende di saperla lunga e di avere l’unica verità già in tasca sia proprio gianni …
Dai suoi interventi trasuda più rabbia che cristianesimo.
Speriamo che i toni del dibattito scendano un po’!
Meglio di tutto è imitare Gesù. Se ancora non lo sappiamo fare bene, conviene impararlo il più presto possibile. Il resto passa. Con quello che ho visto accadere nel mondo cattolico trovo che il meglio sta nel “silenzio certosino”, che risponde al “vigilate e pregate” di Gesù
voi progressisti, oltre che presuntuosi, siete pure ignoranti. se fate caso, io riporto solamente il magistero della chiesa! voi invece, vi inventate cose nuove che la chiesa disapprova totalmente! domanda schiocca: ma perchè non ve ne uscite? io vostri fratelli protestanti vi accoglieranno a braccia aperte! ma non venite a seminare zizzania nel mondo cattolico al quale non appartenete!
Forse Lei ignora che all’origine della Tradizione cattolica (CRISTIANA) ci sono dei libri che si chiamano “BIBBIA” .Nella Bibbia troviamo il “Nuovo Testamento” dove si parla di un certo Messia .
Il Santo Padre e tutto il Magistero il loro insegnamento lo attingono da quello che Gesù ci ha insegnato e lasciato.
Ne di più ne di meno.Tutta la tradizione compresa quella dei Dottori (S.Tommaso , S.Agostino ecc.) fa fulcro sul VANGELO.
Circa l’invenzione della PENITENZA che è un SACRAMENTO e non un COMANDAMENTO è attribuita a Gesù stesso.
Per cortesia si legga il Santo Vangelo che significa :Buona Novella.(“Vangelo” deriva dalla parola greca ευαγγέλιον (euanghélion)WIKIPEDIA).
CORDIALI SALUTI.
Cari Tony e Luigi, prima della teologia esiste la collocazione nelle famiglie animali. I mammiferi sentono solidarietà verso quelli della propria specie; i rettili no.
E’ inutile continuare a controbattere un rettile.
Saluti
gianni è una vecchia conoscenza per i commenti che ha lasciato su gionata.org, vero gianni? speravo che dopo Pasqua e dopo Pentecoste ti fosse soffiata una ventata di Spirito Santo anche a te e ti avesse convertito al Cristianesimo, ma ti sento sempre più pagano, peccato, peccato davvero…
non gettiamo perle ai porci, non facciamolo noi, cari fratelli di chicco di senape, ma neanche tu gianni, che hai la verità in mano, non trovi inutile che ce la continui a propinare visto che siamo così sordi?
cara Mafalda, frequenti il sito eretico dei culattoni italiani? i veri porci sono loro…d’altra parte metterselo vicendevolmente nel deretano e in bocca, non è una pratica maialesca?
pure a te però, non di devono gettare le perle…se non conosci san paolo e le sue parole terribili contro i culattoni…non sei una brava cattolica. anzi: sei fuori dalla chiesa cattolica!
che aspetti ad uscirne?
le false religioni nel mondo sono tantissime…vedrai che ne troverai una adatta alle tue esigenze mondane…
perchè continuo a “rompervi le scatole”? perchè cara mia…se non lo sapessi, le opere di misericordia spirituale, “obbligano” i credenti fedeli alla chiesa, di “ammonire i peccatori ” (i culattoni intendo”, e di “insegnare agli ignoranti”..quelli come te insomma… Sono stato chiaro? io la conosco la dottrina cattolica…voi progressisti invece…mi sembra siate un tantino ignorantelli…oltre che presuntuosi…
Illustrissimo,
la storia finisce qui! Per maggiori dettagli su Chiesa , Tradizione ;Santo Padre , ecc: la rimando sul sito : http://www.vatican.va/phome_it.htm
dove troverà tutti i dettagli che le mancano. Buona fortuna!
Carissimi siamo felici che il blog nel tempo diventi luogo di conoscenza.
L’esperienza di chiccodisenape è da sempre volta alla ricerca, al dialogo e al confronto. Mai si è censurato alcuno e non vorremmo iniziare a causa di volgarità ed eccessi intollerabili.
Ad ognuno la libertà di pensare, ragionare, credere purchè sia nel rispetto altrui e nella fatica (a volte grande!) di comprendere e ricercare strade e soluzioni di comunione.
Questo è l’obiettivo di chiccodisenape, dei suoi gruppi ed anche degli strumenti che ci siamo dati nel web.
Se vi sono altre intenzioni… possono essere ricercate altrove, non qui.
a me mancheranno i dettagli…ma a voi progressisti eretici, manca l’intera dottrina! per fortuna l’inferno esiste!
dimenticavo…circa le volgarità, se vi riferite alle vostre immonde dottrine, concordo: vanno censurate. Ergo: autocensuratevi!
Ecco, era proprio questa la parte di “chiesa” che mi spaventa di cui parlavo in un altro post. Mi spaventa molto, davvero. Non immagino proprio Nostro Signore Gesù fare i ragionamenti del signor Gianni. Dal Vangelo non traspare questo. Dalle Parole di Cristo non traspare questo. Dalle parole del Cardinal Martini non traspare questo. Non mi sembra che nessun membro della chiesa, nessun Vescovo o Cardinale, e neppure il Papa stesso abbia tacciato o criticato Martini. Se non fosse stato per la sua malattia, sarebbe potuto anche diventar Papa. Ho letto anche la lettera che Tettamanzi ha scritto ai giovani preti della sua diocesi e, da quelle parole, non trasparivano di certo i rigidi dettami del Signor Gianni.
Gianni ho la netta impressione che tu sia tormentato inconsciamente o meno da molti problemi interiori, che ad esempio molti omosessuali hanno risolto a modo loro, smettendo cioè di lottare contro tendenze e deformazioni psicospirituali e sociali; ma mi sembra ti basi troppo sul tuo rigido e orgoglioso sforzo etico personale senza affidarti con fiducia nel Padre nostro secondo l’etica evangelica; mi fai pensare di più al fariseo che ringrazia Dio perchè è soddisfatto di compiere molte buone azioni, anzichè al pubblicano che chiede perdono per tutti i suoi peccati; sei un pò confuso e alla ricerca di un equilibrio tra carità e giustizia, che non hai ancora trovato. Se vuoi puoi scrivermi a , per un dialogo meno pubblico, sono laureato sullo spichiatra e filosofo Viktor Frankl e aiuto molte persone che ritengano utile il dialogo col modesto sottoscritto; ma credo che rimarrai nel tuo brodo aggressivo, che comunque rispetto e cerco di intuire, Franco Matteo
Gianni ho la netta impressione che tu sia tormentato inconsciamente o meno da molti problemi interiori, che molti hanno risolto affidandosi di più all’aiuto del Signore. Molti omosessuali hanno risolto spesso negativmente, a modo loro, smettendo cioè di lottare con se stessi,circa tendenze e deformazioni psicospirituali e sociali; ma mi sembra, permettimi, ti basi troppo sul tuo rigido e orgoglioso sforzo etico personale, pur onesto, senza affidarti con forte fiducia nel Padre nostro secondo l’etica dei migliori farisei (quelli amati ed apprezzati da Gesù) ed evangelica; mi fai pensare di più al fariseo negativo che ringrazia Dio perchè è soddisfatto di riuscire a compiere molte buone azioni, anzichè al pubblicano che chiede sinceramente, e autocriticamente, perdòno per tutti i suoi peccati; mi sembri molto confuso e alla ricerca di un equilibrio tra carità e giustizia, che probabilmente non hai ancora trovato, perchè ti presenti soprattutto come censore dell’operato altrui.. Se vuoi puoi scrivermi tramite l’owner a… , per un dialogo meno pubblico, sono laureato sullo psichiatra e filosofo Viktor Frankl in filosofia e cerco di aiutare le persone che ritengano utile il dialogo col modesto sottoscritto; spero molto che non ti affiderai troppo alla tua aggressività, che comunque rispetto e cerco di capire, Franco Matteo
Caro Franco, mi stupisco perchè anche tu cadi nell’inconscia trappolo psicologica di proiettare su chi critica un dato comportamento (ad esempio io che aborrisco l’omosessualità), inconconfessate “tendenze”. Capisco l’imbecille ignorante liberale e tollerante che non capendo nulla di religione e di morale, mi accusa di essere io stesso un gay quando critico i gay, ma uno studioso come te dovrebbe avere un minimo di intellegenza per capire che, voglia o non voglia, gli atti omosessuali sono atti contronatura! vuoi forse insinuare che anche san Paolo…sotto sotto era gay? di questo passo puoi insinuare che chi lavoro nella forze dell’ordine è un potenziale criminale!! non creeo di aver bisogno di alcun aiuto. sono felicemente sposato con figli. da cattolico (non adulto!!!) mi sono reso conto che l’ideologia gay sta distruggendo la civiltà occidentale e cristiana. faccio forse del male? circa le mie conoscenze…sono amica di chiara atzori…la conosci?
ah…dimenticavo…che significa quando hai scritto: “Molti omosessuali hanno risolto spesso negativmente, a modo loro, smettendo cioè di lottare con se stessi,circa tendenze e deformazioni psicospirituali e sociali”? vuoi dire che invece di risolvere la loro malattia, l’hanno supinamente accettata? e che dici delle parole di san paolo? Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno
cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente
anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono
accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi
uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che si
addiceva al loro traviamento…..E pur conoscendo il giudizio di Dio,
che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo
continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.” (Rm 1, 26/32)
– “…Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adulteri, né
effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né
maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio” (1 Cor.
6,9/10) – “…La legge non è fatta per il giusto, ma per i non
giusti e riottosi, per gli empi e di peccatori, per gli scellerati e i
profani, per i parricidi e matricidi e omicidi, per i fornicatori, per
i sodomiti[1][1], per i ladri d’uomini, i bugiardi, gli !
spergiuri…”(1 Tm. 1,9)
Nell’ira che cova nell’animo del signor TOFFALI GIANNI, scorgo in realtà una sua omosessualità che lo spaventa. Credo che egli abbia bisogno di evidenti assistenze psicologiche (non tanto per il suo orientamento sessuale, ma per il modo patologico in cui gestisce i suoi vissuti emotivi). Inoltre lo invito a frequentare un corso intensivo di buona educazione, cosa di cui difetta enormemente.
Caro Gianni, ti informiamo che oggi è stato censurato il tuo ultimo post. Nella speranza di non doverci ripetere, ci auguriamo che lo stile e i modi di confrontarsi siano educati, sereni e rispettosi di tutti.